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sabato 13 giugno 2009

RECENSIONE di SACRO & PROFANO di MADONNA

Il titolo non c’entra nulla, era molto meglio quello di cui si vociferava a maggio, cioè Paradiso ed Inferno. Perché è proprio con una riflessione su queste due dicotomie che il protagonista, interpretato dal (vero) leader dei Gogol Bordello, apre e chiude questo suo racconto che si vuol fare credere autobiografico. Di vero c’è la musica e la band dei Gogol Bordello, qui in trasferta londinese. Questo protagonista è un tipo davvero strambo che si mantiene con un lavoro ancora più bizzarro (accontenta clienti masochisti) e regala al film non poche battute azzeccate, anche se dilunga troppo sulla sua filosofia di vita e sul suo passato (in Ucraina). Tanti altri personaggi fanno da contorno a questa commedia amara ambientata in un’alternativa Londra multietnica (e multilinguistica) in cui gente di ogni sorta incrocia i propri destini e cerca di tirare avanti come può. Dalla popstar (americana) più commerciale del globo nessuno si aspettava un film low budget, underground, e tipicamente europeo. Madonna, poco modestamente, dice di essersi ispirata a nientemeno che alla Nouvelle Vague e la cosa incredibile e che ci sono davvero tracce di buon cinema francese, con l’aggiunta di un tocco personale alquanto sorprendente. Un progetto ambiziosissimo, per la star più ambiziosa e a volte presuntuosa del pianeta, che qui però, è nulla altro che un’attendibile raccontatrice di storie, con un occhio giovane e creativo. Riesce perfino ad redimere la lap dance con una suggestiva scena accompagnata da chitarra classica!
Sacro e Profano è uno di quei film che tipicamente piacciono alla critica, tanto da sembrare che la star si sia impegnata al massimo per renderlo il più possibile festival- friendly. Fare ammettere alla critica che Madonna può fare qualcosa di decente è però un’altra cosa.
Il fatto comunque che un personaggio del calibro di Nanni Moretti abbia deciso di distribuirlo, la dice lunga, a mio avviso e suona come qualcosa di sorprendente.

VOTO: 6/7

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