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mercoledì 28 aprile 2010

Francesi & italiani al cinema

Il mio amore per il cinema francese e quello italiano è cosa piuttosto nuova.


Un amore che dura circa da cinque anni ma che si sta rivelando sempre più dirompente.
E siccome sono uno a cui piace analizzare, scomporre, paragonare, non sono rimasto indifferente al fatto che in fondo queste due cinematografia siano così simili. Ma anche così diverse.
Mi spiego meglio.
Entrambe e negli stessi periodi, hanno dato i natali ad alcuni tra i registi più influenti e prolifici della storia del cinema: da noi Fellini, Rossellini e De Sica, oltralpe Godard e Truffaut. Fellini e Truffaut sicuramente restano quelli che continuano a godere di maggior fama.
Ancora oggi i termini Nouvelle Vague e Neorealismo ricorrono di frequente nelle riviste di cinema e non solo, mentre il cinema italiano degli anni ’60 viene ancora considerato unico e irraggiungibile. Lo stesso capita un po’ con gli attori che si seppero imporre in questo periodo.
Queste due cinematografie, fortunate prima del conflitto, seppero in brevissimo tempo risorgere dalle macerie della guerra, proseguendo senza interruzioni lo sviluppo di una cinematografia in costante crescita artistica e commerciale, diversamente da altre cinematografie europee (quella tedesca e russa) che dovettero aspettare qualche decennio prima di ritrovare prestigio.

Simile è stata anche la fine di queste cinematografie: negli anni ’70 il cinema francese ed italiano ha iniziato la sua crisi inarrestabile e progressiva. Per bilanciamento, si sono affermati altri Paesi, tra cui la Germania del nuovo cinema tedesco (Wenders, Fassbinder) e l’Inghilterra (Schlesinger, Anderson, Monthy Python).

E le differenze? Nel prossimo post.

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