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giovedì 15 aprile 2010

Mare, mare, mare, voglio annegare

SUL MARE di Alessandro D'Alatri

Un ragazzo, che d’estate fa il barcarolo a Ventotene e d’inverno lavora in nero come muratore, conosce una studentessa genovese di buona famiglia e se ne innamora.


D’Alatri, regista poliedrico che si è cimentato in molti generi (quello sentimentale, religioso, sociale, perfino il cinepanettone) ritorna con una storia d’amore e di denuncia sociale. Non bisogna però dimenticare un altro elemento fondamentale del film: l’ambientazione, che qui assume i connotati di una Ventotene da cartolina. Ancora una volta il regista è molto credibile nella descrizione psicologica dei personaggi che ci presenta e nei loro rapporti. È inoltre lodevole il coraggio dimostrato nell’affidare il film ai volti di attori perfettamente sconosciuti e anche l’aver sottratto il cinema italiano alla solita ambientazione domestica, spesso limitata alla sala da pranzo. La maggior parte delle riprese è infatti in esterni. Ammirevole anche la direzione degli attori (soprattutto quelli secondari, come i personaggi della madre e dell’amico, anche se sono convincenti pure il protagonista Dario Castiglio, figlio di Peppino de Capri e Martina Codecasa, suggerita al regista da Carolina Crescentini).

Se l’inizio è assai d’effetto e la fine piuttosto poetica, a metà strada il film perde la propria bussola e come tutti i film italiani degli ultimi tempi annaspa per arrivare alla fine. Ed è un vero peccato, perché con un lifting di venti minuti, il risultato sarebbe stato molto migliore. In ogni caso un film sincero e coraggioso.

MIO VOTO: 6,5

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