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martedì 24 aprile 2012

Brokeback Mountain, una storia d'amore "storica"


I SEGRETI DI BROKEBACK MOUNTAIN
(BROKEBACK MOUNTAIN)
DI ANG LEE,
USA, 2005
con Heath Ledger, Jake Gyllenhall, Michelle Williams, Anne Hathaway 


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TRAMA
All’alba degli anni ’60, due cowboy (Heath Ledger e Jake Gillenhall) sono costretti a passare l’inverno nelle gelide montagne del Wyoming per vegliare sul bestiame. Per riscaldarsi finiscono per avvicinarsi sempre di più, fino a consumare dei rapporti sessuali che diventato un’abitudine.
Quando si ritrovano quattro anni più tardi, però, capiscono che la loro storia non era solo l’effetto prodotto da determinate circostanze: appena si rivedono non riescono a trattenersi dal baciarsi.
Inizierà così una storia tormentata che durerà quasi vent’anni, tra bugie, fugaci momenti di felicità, speranze e drammi.
RECENSIONE
C’è qualcosa di più virile ed eterosessuale della figura cowboy nel nostro immaginario? Non penso. E proprio per questo Ang Lee ha giocato col luogo comune e adattando un racconto di Annie Proulx ha trasformato la storia di questi due cowboy nell’apoteosi dell’amore gay maschile.
Il primo regista assegnato per il film a dire il vero fu Gas Van Sant, ma il progetto andò in fumo perché il regista voleva Phoenix e Damon come protagonisti, ma l’ultimo dei due, dopo aver già interpretato un omosessuale e un cowboy, disse che non poteva fare pure un cowboy omosessuale.
Venne quindi contattato Almodovar, che rifiutò (pentendosene poi). Infine arrivò Ang Lee, perfetto esempio di regista duttile capace di adattarsi alle logiche hollywoodiane.
Una storia all’apparenza difficilmente digeribile dal pubblico medio americano (e mondiale), una vera sfida che Ang Lee, con sorpresa di tutti, ha vinto incassando la strotosferica (per un film del genere) cifra di oltre 80 milioni di dollari, ai quali vanno sommati i 90 del resto del mondo.
Perfino nel nostro paese il film ha avuto un considerevole successo di pubblico, incassando quasi 5 milioni di euro, anche se dubito che l’abbiano viste le cariche culturalmente più importanti e influenti (ad esempio il papa, Bagnasco, Berlusconi, La Russa o Giovanardi). Ciò però non è servito per salvare il film da un’ignobile programmazione televisiva in seconda serata che l’ha visto mutilato di tutte le (caste) scene d’amore tra i due cowboy, rendendolo così incomprensibile allo spettatore più sprovveduto. E pensare che la Virgin Atlantic Airlines lo trasmette in qualsiasi fascia oraria durante i suoi voli..
Quella di Ang Lee è una bella lezione di cinema e di vita: in questo caso, dopo i fasti (sia nei termini di produzioni che di incassi) de La tigre e il dragone, si allontana dal suo Oriente per raccontare una storia d’amore tutta americana e poggiata esclusivamente sui sentimenti, dimostrando che le storie d’amore, e quindi i sentimenti, non hanno sesso.
L’universalità dei sentimenti è un tema da sempre caro al cinema e molto prima alla letteratura: sono state in fondo queste due arti a farci capire che il diritto di amare e altri diritti fondamentali come quello di vivere una vita dignitosa non devono essere prerogativa di bianchi ricchi ed eterossessuali.
Ma se i sentimenti e i diritti dei poveri erano stati già sdoganati nei secoli successivi e i diritti dei non bianchi erano stati metabolizzati nel Novecento, mancava ancora all’appello un classico-letterario o cinematografico- che si prefiggesse di difendere la dignità dei sentimenti omosessuali.
Forse è per questo, al di là dei suoi pur innegabili meriti artistici, che il film si trasformò in uno dei più premiati della storia del cinema: ben 71 le statuette collezionate, tra cui il Leone d’oro al Festival di Venezia e 3 Oscar: miglior regia, sceneggiatura non originale e colonna sonora originale. E se non vinse quella di miglior film, per alcuni critici fu dovuto al conservatorismo dei membri degli Academy, che hanno preferito premiare un film su scontri razziali e sociali piuttosto che uno sugli omosessuali, confermando del resto quanto detto in precedenza e cioè che il tema trattato resta ancora un tabù.
Al di là del contenuto di quest'opera, occorre dire che Lee è stato altresì aiutato da una bella fotografia, una magnifica musica e una squadra di ottimi attori: il compianto Ledger su tutti, ma anche Gyllenhall dimostra notevoli qualità drammatiche. Gli Oscar li hanno nominati entrambi. Nelle parti delle due infelici mogli Michelle Williams, nei panni della semplice donna media americana ma anche l’ex principessina Disney Anne Hathaway che dimostra grande talento, seppur è stata ignorata dagli Academy che hanno preferito nominare solo la Williams. Sul set del film si innamorarono Ledger e la Williams che fecero in tempo anche ad avere una bambina prima che il film fosse distribuito in Europa.
VOTO: 8

5 commenti:

  1. Film bellissimo, intenso e passionale.
    Io lo associo a I ponti di Madison County.
    Grandissimo il personaggio di Ennis.

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    1. Anche i Ponti di Madison County é un gran bel film. Si Heath Ledger e il suo Ennis é indimenticabile.

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  2. Non l'ho ancora visto, ma l'associazione coi Ponti di Clint me ne fa venire la voglia

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    1. é gravissimo che tu non l'abbia mai visto, é considerato uno dei classici del cinema! devi recuperarlo!

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  3. Davvero un gran bel film.
    Da rivedere senz'altro :D

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