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lunedì 30 aprile 2012

Hunger: arriva in Italia con 4 anni di ritardo l'opera prima di Steve McQueen


Hunger
di Steve McQueen,
Uk/Irlanda, 2008
con Michael Fassbender
 
ora nei cinema 
Se ti piace guarda anche: Shame, The Iron Lady, Grazie Signora Thatcher!

Camera d’or al Festival di Cannes 2008, esce in Italia esattamente 4 anni dopo, solo per sfruttare il clamore mediatico del nudo di Fassbender nel secondo film di McQueen, Shame.
Commissionato da Channel 4, il film parla di Bobby Sands, attivista nordirlandese che si lasciò morire in seguito a uno sciopero della fame per contestare la politica repressiva della Iron Lady Margareth Thatcher.
Interamente concentrato sulla violenza fisica e psicologica vissuta dal protagonista, la pellicola trasmette tutto ciò diventando una forma di violenza anche nei confronti dello spettatore, costretto ad assistere al masochistico deperimento fisico del protagonista, attore che nulla risparmia, come del resto ci ha ben dimostrato anche nella sua seconda collaborazione col regista.
Una prova estrema per rappresentare un atto politico estremo, registrato con una freddezza clinica che caratterizzerà anche Shame
Un argomento durissimo, tecnica perfetta: eppure il film non scuote per quello che dovrebbe, ovvero il gesto politico che mette in scena, ma solo per l’aspetto concreto, fisico, proprio come avviene con Shame, che conferma i limiti di questo regista eletto dalla critica a nuovo maestro della settima arte.
VOTO: 6,5

7 commenti:

  1. shame mi è piaciuto tantissimo, checché tu ne pensi :)

    hunger invece mi ha lasciato abbastanza indifferente, a parte la notevole scena sul finale

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  2. Ci sto girando attorno da un pochino, ma dopo la (grossa) delusione di Shame, nonostante l'argomento decisamente interessante, ho parecchie reticenze.

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    1. allora continua pure a girarci attorno: l'importante è che tu non lo veda!

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  3. Dal mio punto di vista, quasi un capolavoro. Con una sequenza indimenticabile ( il colloquio di Bobby Sands con il prete ), altre scene memorabili,poca agiografia e un messaggio civile veicolato senza enfasi.

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  4. Secondo me McQueen è l'artefice di due capolavori, riguardo Hunger, Fassbender rinchiuso dentro una prigione di piani seguenza viene trasformato nel terreno di lotta del governo britannico, e per quanto piaccia o meno il film la sua prova attoriale è assolutamente magistrale. Riguardo Sham McQueen riesce nuovamente a scendere negli abissi, ma questa volta si tratta dell'interiorità del protagonista, la discesa nell'inferno personale di Brandon è assolutamente notevole nel suo rendere appieno la disperazione del protagonista e la sua angosciata incapacità di resistere alle sue pulsioni.
    Per concludere direi che questi due film hanno portato alla luce le capacità di McQueen come regista di gran classe, e hanno aperto le porte a Fassbender, un attore come non se ne vedevano da un pezzo, capace di mettersi a nudo sul serio, e non solo fisicamente.

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  5. Shame non mi ha convinto del tutto, comunque domani sera andrò a vedere questo film, spero di uscirne soddisfatto...

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  6. Amo McQueen e amo Fassbender. Dritto allo stomaco. http://incentralperk.blogspot.it/2012/05/hunger.html

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