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sabato 21 aprile 2012

Riscoprendo uno degli ultimi e più emozionanti film di Wenders

LA TERRA DELL'ABBONDANZA
(LAND OF PLENTY)
di Wim Wenders,
USA, 2004
con Michelle Williams, John Diehl



Se ti piace guarda anche: Babel, Paris, Texas, This must be the place, Senza apparente motivo, Nella valle di Elah, Leoni perAgnelli

Paul (John Diehl), veterano di guerra del Vietnam e sostenitore di Bush, passa le giornate in un camion ossrvando immigrati sospetti in cui si potrebbero nascondere nuovi attentatori.
Lana (Michelle Williams) é una missionaria cristiana che ritorna dal Medioriente alla ricerca del suo unico parente negli States: lo zio Paul.
Insieme saranno testimoni dell'omicidio di un pakistano e decideranno di portare il cadavere alla famiglia, intraprendo un viaggio che li cambierà...

Un film che non manca di retorica e simbolismi forti (accostamento della guerra in Vietnam con l'11 settembre), nonché di topoi classici di ogni regista europeo in trasferta americana, ma alla fine la pellicola riesce ad emozionare e a far riflettere, soprattutto nella seconda parte.
Michelle, inutile dirlo, é il punto forte del film: incarna alla peferzione lo spirito cristano, con un misto di carità e ingenuità.
Wenders l'ha scritto pensando alla Williams, che come ogni altro membro del cast ha ricevuto la paga irrisoria di 100 dollari a giornata.

Brokeback_Mountain_Frenchfrencfer_Sanctuary_great_ge12_(25).jpgGirato nei pressi del Million Dollar Hotel, albergo che diede il nome a un altro film di Wim Wenders, di cui l'unica cosa a salvarsi fu il brano degli U2.
Anche qua la colonna sonora gioca un ruolo fondamentale: il titolo del film prende nome dalla canzone omonima di Leonard Cohen, mentre il resto dell'ottima soundtrack é composto da un'alternanza di brani elettronici e rock, tra cui Travis e Bowie.

Il film fu presentato, con un buona accoglienza, al Festival di Venezia. Inutile dire che ha incassato una miseria.

REGIA
Wim Wenders, nato nel 1945 in Germania, dagli anni '70 si afferma come uno dei maggiori esponenti del nuovo cinema tedesco, grazie a titoli di culto per i cinefili come Alice nella città (1973) e Nel corso del tempo (1975), ma é nel decennio successivo che si contraddistingue dagli altri registi tedeschi (Herzog, Fassbinder) grazie al successo internazionale di pellicole come Paris, Texas (1984) e il Cielo sopra Berlino (1987). Nei decenni successivi Wenders ha continuato a girare, realizzando una filmografia vastissima e variegata che conta anche diversi e riusciti documentari come Buena Vista social club (1999) e Pina, candidata agli ultili Oscar.
Voto: 7+

2 commenti:

  1. Purtroppo Wenders è da almeno 15 anni che non fa più film degni del suo nome. Anche Pina, che in tanti hanno osannato, è in realtà un esperimento non del tutto riuscito.

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  2. Degli ultimi non ne ho visti molti, ma questo mi é piaciuto molto.

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