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domenica 14 ottobre 2012

Un'indimenticabile Jeanne Moreau diretta Luis Buñuel

(IL DIARIO DI UNA CAMERIERA)
LE JOURNAL D'UNE FEMME DE CHAMBRE
di Louis Buñuel
Francia/Italia, 1963
con Jeanne Moreau, Michel Piccoli
Se ti piace guarda anche: Viridiana, Il fascino discreto della borghesia, Milou a maggio




Una domestica parigina, Celestine (Jeanne Moreau, Jules et Jim) arriva in una ricca famiglia di campagna composta da una padrona di casa frigida che non accontenta i bisogni sessuali del marito (Michel Piccoli, Habemus Papam) e dal padre di lei che è un feticista. Celestina si muove con abilità in questo ambiente, accontentando le manie feticiste dell’anziano che le chiede di leggere romanzi indossando stivali che lui custodisce gelosamente e provocando ma fuggendo il padrone di casa.


 Ma ci sono altri personaggi con cui si confronta: un giardiniere sovversivo e ripugnante e un poliziotto ugualmente ripugnante, collerico e antisemita.
Cederà alle lusinghe del primo ma finirà per sposare il secondo.
Buñuel come al solito non risparmia nessuno: domestici, ricchi, poliziotti. Ciò che più stupisce però è che non salva nemmeno la protagonista, che man mano diventa sempre più ambigua, per non dire sgradevole. In fondo non è meno meschina degli altri, in fondo tutti pensano solo ai propri interessi.
La Celestine di Jeanne Moreau ci viene presentata infatti maliziosa e smaliziata, sicura di sé, ironica, migliore dei ricchi e dei poveri che ha attorno. In nome della giustizia, arriverà anche a sacrificare il suo corpo, ma il gesto si rivelerà inutile e così cederà al più ripugnante dei suoi pretendenti, l’unico rimasto: lo sgradevole poliziotto, uomo medio razzista e misogino che però la renderà padrona di casa. Celestine diventerà così uguale alla sua ex padrona di casa: frigida e severa col marito, che le fa da servo.
Nel romanzo la cameriera si accasava col domestico, un pari. Il regista spagnolo perché sconvolge questo elemento per criticare anche la propria protagonista. Il romanzo da cui è stato tratto il film è di Octave Mirabeau, col quale Buñuel condivide molti elementi: educazione gesuita, origini borghese e idee politiche sovversive.
Questo film è la prima collaborazione del maestro surrealista con lo scrittore Jean-Claude Carrière (classe 1981) con cui si instaura un sodalizio artistico dal quale nasceranno capolavori come Bella di giorno, La vita lettea, Il fascino discreto della borghesia, Il fantasma della libertà, Questo oscuro oggetto del desiderio. Per Carrière sarà l’inizio di una carriera folgorante, che lo porterà a collaborare più volte con alcuni dei più importanti registi della storia del cinema europeo : Louis Malle (Viva Maria! con Jeanne Moreau, Il ladro, Milou a maggio ), Milos Forman (Taking Off, L’ultimo inquisitore con Natalie Portman). Nel film lo sceneggiatore appare nel ruolo del curato che dispensa consigli sulla condotta sessuale della padrona di casa che non riesce a capire perché il marito voglia più di due rapporti a settimana. 
-L'importante è che voi non proviate mai piacere, signora!-
- Naturalmente, signor curato. -

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