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mercoledì 30 gennaio 2013

Il cane cadavere di Tim Burton



FRANKENWEENIE
di Tim Burton,
USA, 2012
Genere: stop-motion dark 
Se ti piace guarda anche: ParaNorman, La sposa cadavere, Edward mani di forbice, Frankenstein Jr
TRAMA
Victor è un liceale brillante e solitario il cui unico amico è il cane Sparky. Quando un giorno questi muore, il ragazzo sperimenta un modo per riportarlo in vita.
RECENSIONE
Un ritorno alle origini per Tim Burton che riprende un suo corto degli anni’80 per colpa del quale fu licenziato dalla Disney con l’accusa di aver sprecato troppe risorse per un corto troppo spaventoso per il pubblico a cui era rivolto. Oggigiorno che Tim Burton è un regista da milioni di dollari, la Disney gli ha gentilmente concesso di trasformare quel mediometraggio in un film in stop motion adatto a un pubblico più variegato. Risultato? Non se l’è filato nessuno, né i fan di Burton, né il grande pubblico.
Eppure c’erano i presupposti per piacere a tutti, perché Frankenweenie è Tim Burton al 100% ma è anche un film per tutti, pieno di poesia, azione, amore che riesce perfino a commuovere in più d’un punto. 

Un Tim Burton di nuovo poeta dark di un romanticismo decadente e un Danny Elfman tornato finalmente in grandissima forma con una colonna sonora strepitosa fanno di Frankenweenie un lungometraggio che ricorda lo spirito della produzione animata burtoniana in stile La sposa cadavere. “Il cane cadavere” di questo film entra subito nel cuore dello spettatore e si differenzia per gioia e affabilità dalla popolazione umana di New Holland, cittadina che vanta un’eccezionale galleria di freaks depressi e/o deprimenti.
Rifacendo il verso a Frankestein Jr, Burton fa molto più di una semplice fiaba d’intrattenimento, regalandoci una bella riflessione sulla scienza: l’utilità o la pericolosità di una trovata dipende dal modo col quale se ne fa uso. Perciò anche nella scienza c’è bisogno d’amore, perché solo le invenzioni fatte per e con amore possono funzionare nel modo desiderato.
VOTO: 8

lunedì 28 gennaio 2013

Django Unchained: una delusione inevitabile?

 DJANGO UNCHAINED

di Quentin Tarantino,
USA, 2012
con Jamie Foxx, Christophe Waltz, Leonardo di Caprio, Samuel L. Jackson, Kerry Washington, Don Johnson.
Genere: Western
Set ti piace guarda anche: Fratello Dove sei, Il grinta, Bastardi senza gloria

TRAMA
Un cacciatore di taglie si serve di uno schiavo nero per trovare tre criminali che solo lui può riconoscere: ma non tratta il nero non come schiavo, ma come un suo pari, lasciando scandalizzati tutti coloro che incontrano. Dopo aver permesso al compare di guadagnare una bella somma, decide di aiutarlo per ritrovare sua moglie.
RECENSIONE
A quattro anni dalla geniale rivisitazione della Seconda Guerra Mondiale di Bastardi senza gloria, Quentin Tarantino decide di fare i conti con lo schiavismo che precedette l’America di Lincoln attraverso il genere americano per antonomasia, il western, per mettere in scena un’odissea dantesca con la quale il suo protagonista, dai dolori dell’inferno, passerà, tramite la vendetta, al paradiso della libertà e dell’amore.
 
Lo spirito beffardo di Tarantino diventa talmente paradossale da sfiorare la parodia nel suo mostrare tutti i bianchi come incredibilmente perfidi e stupidi, per non parlare della ridicolizzazione del Klu Klux Clan. Ma di fronte a un sarcasmo che tocca probabilmente l’apice nella carriera di Tarantino, per quanto riguarda il revisionismo il regista è stato piuttosto cauto, perfino troppo. Dopo aver visto Hitler morire in un cinema in fiamme, ero lecito attendersi un finale ben più originale di quello che vede un nero diventare il cowboy dalla “pistola più veloce del Sud”.
Tarantino in questa occasione ha preferito non toccare la guerra civile, né Lincoln, ma raccontare questa vergognosa pagina di storia cavalcando i topoi del cinema western per mostrare l’arretratezza intellettuale del popolo americano di allora.
Quello che appare subito evidente è qualche difetto in fase di sceneggiatura, territorio in cui Quentin Tarantino nell’ultimo ventennio si è distinto come pochi altri. Il film così manca di equilibrio: se la presentazione dei due protagonisti è azzeccata, la loro dipartita è sbrigativa: se la prima parte è avvincente, l’ultima non lo è affatto. Alcuni passaggi sono sbrigati troppo frettolosamente, molti altri risultano invece eccessivamente lunghi, come l’enorme spazio dedicato alla cena col perfido Monsieur Candy interpretato da Leonardo DiCaprio.
Anche nella scrittura dei dialoghi appare qualche segno di fatica: lo lo stile tarantiniano è rispettato perfettamente senza però aggiungere nulla di memorabile al suo frasario.
Alla fine della visione l’impressione è che il regista si sia divertito molto, decisamente meno il suo pubblico.
Ma forse l’unico problema è la grandezza di Tarantino: ogni sua opera crea delle aspettative talmente alte (come lui solo Christopher Nolan,oggigiorno) che non è facile non deludere.
Per questo Jackie Brown e Grindhouse finiscono per deludere se accostati ai film che li hanno preceduti. Stessa sorte tocca a questo Django che ha la sfortuna di seguire quel colpo di genio di Bastardi senza gloria. Qui non c’è nulla di geniale, ma un film ben diretto, recitato, fotografato, montato e musicato, al quale avrebbe molto giovato una maggior concisione. 
VOTO: 7,5

martedì 22 gennaio 2013

La migliore offerta del cinema italiano

LA MIGLIORE OFFERTA
di Giuseppe Tornatore,
Italia, 2013
con Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Jim Sturgess, Sylvia Hoeks, Donald Sutherland
 
Se ti piace guarda anche: Hugo Cabret, Edward e Wallis, L'assedio, The game

TRAMA
Virgil è un battitore d'asta tra i più rispettati e prestigiosi al mondo, ma conduce una vita isolata, priva di affetti se non fosse per l'amico Billy. Il giorno del suo compleanno una chiamata gli cambierà per sempre la vita: una ragazza misteriosa infatti si insinuerà nella sua vita.

RECENSIONE
In ogni simulazione c'è qualcosa di autentico: in questa frase c'è forse la lettura del film. Dico forse, perché questa volta Tornatore è più ambiguo del solito. 
A 4 anni dal semi riuscito Baaria, il regista siciliano premio Oscar per Nuovo cinema paradiso torna per riprendersi il titolo di regista italiano da esportazione: dimenticando la Sicilia e ambientando la sua storia in non-luogo mitteleuropeo,Tornatore scrive e dirige un film sorprendente di fine scrittura e perfetta confezione, appetibile a qualsiasi tipo di pubblico.
Una storia d'amore che incontra una sorta di doppio thriller che non finisce mai di stupire.
Un personaggio, interpretato da un ottimo Geoffry Rush, magnificamente scritto e descritto. Un mondo, quello delle aste e del mondo dell'arte, evocato con finezza e capace di suscitare grande fascino sullo spettatore. Un personaggio misterioso che si insinua nelle nostre menti così come in quella del protagonista, che alla fine capitombola, proprio come lo spettatore sopraffatto da un'esperienza emotiva e visiva che toglie il fiato.
Potere dell'arte: di quella per antonomasia, la pittura, che il film omaggia come non si vedeva da tempo al cinema e di quella del cinema, capace ancora di coinvolgere emotivamente lo spettatore.
 
Potere di Giuseppe Tornatore, regista italiano che quando ormai sembrava aver smarrito la propria ispirazione stupisce con un'opera degna di ogni lode che è doveroso esportare. Perché se il mondo fu stregato dalla poesia di Nuovo cinema paradiso, ventiquattro anni dopo Tornatore merita di essere riscoperto.
Meritano una menzione speciale anche la colonna sonora, affidata a un Ennio Morricone tornato finalmente in gran forma e la fotografia di Fabio Zamarion, il quale ha un passato come operatore di Bertolucci, e si vede. In questo film c'è in effetti qualcosa del cinema del Bertolucci di un tempo, capace di opere di sapore internazionale, ambigue e imponenti per durata e per magnificenza visiva.
VOTO: 8+ 

mercoledì 16 gennaio 2013

Il film più bello del 2012

VITA DI PI
(LIFE OF PI)
di Ang Lee
USA, India, 2012
con Suraj Sharma, Irrfan Khan, Tabu, Rafe Spall, Gérard Depardieu.

Se ti piace guarda anche: The Millionaire, Titanic, Cast Away, Alla ricerca di Nemo, Madagascar, Avatar

TRAMA
Un uomo indiano racconta a uno scrittore canadese la propria incredibile storia: ancora un ragazzo, è l'unico sopravvissuto di un naufragio, trascorre quasi un anno su una scialuppa in compagnia di una tigre.
RECENSIONE
Il protagonista è convinto che il suo ascoltatore alla fine della storia si convinca dell'esistenza di Dio. Lo spettatore invece si convince della grandiosità del cinema grazie a un film capace di coniugare grande spettacolo, abilità tecnico-artistiche e riflessioni.
Quest'ultimo è il lato in cui il film è più carente, nonché quello che rischia di far storcere il naso a qualcuno: raramente la spiritualità ha avuto rappresentazioni convincenti nel cinema e le premesse della pellicola sembrano promettere una storia di formazione edificante e mielosa. Ma questa è la parte più leggera e divertente, quella prettamente da commedia, che vanta anche un discreto numero di buone battute.
Poi arriva il naufragio e l'emozione e la tensione prendono il sopravvento per non abbandonare più lo spettatore: lo straordinario spettacolo della natura, riproposto  digitalmente con grandissima abilità stupisce, spaventa, commuove.
Così come lasciano a bocca aperta gli effetti speciali e la stupenda fotografia che ci ricorda che il cinema può e deve stupire anche l'occhio. 
 
Ma Vita di Pi stupisce anche il cuore, perché alla fine del film siamo sinceramente coinvolti dalla storia di questo ragazzo (applausi al tour de force dell'esordiente Suraj Sharma) ed estasiati dallo spettacolo della natura e dall'abilità umana di riproporla in tutta la sua grandezza. Ang Lee fa tesoro degli insegnamenti dei due film di Cameron che hanno incantato milioni di spettatori e rilancia con maggior originalità e coraggio, perché si muove su un terreno molto più rischioso.
Poi un'altra svolta, con un "doppio" finale che spiazza, il suo blockbuster si trasforma in un'interessante, quanto criptica, riflessione metacinematografica sul potere della narrazione. Il merito della riuscita del film, a livello narrativo, è dell'abilità di David Magee di adattare il romanzo di Yann Martel, ma Ang Lee con questo film entra definitivamente nei grandi della storia del cinema, in quanto sempre più spesso riesce a rinnovare i generi e i personaggi che affronta: ha dato nuova linfa e spessore ai cappa e spada orientali con La Tigre e il dragoneha reso i cowboy dei western degli eroi romantici e gay in I segreti di Brokeback Mountain e con Vita di Pi ha ha dato un nuovo senso al 3D e ai film d'avventura.
VOTO: 8,5

lunedì 14 gennaio 2013

Finalmente la TOP 10!

Ne ho lette tante di Top10 di critici e blogger ultimamente, e in ogni mia decina ci sono almeno un paio di titoli considerati da molti i migliori film dell'anno. Era così nella Top 10 dei peggiori film (Shame, Amour, Hugo Cabret), nella Top50 (Killer Joe), nella Top40 (Cesare deve morire, Moneyball), nella Top30 (Cosmopolis, Un sapore di ruggine e ossa), nella Top20 (Holy Motors). 


Eppure ecco qua altri titoli, quelli dei miei 10 film preferiti dell'anno. Anzi, facciamo che la numero 1 la svelo domani.
10. Ted
il film più divertente e politicalmente scorretto dell'anno, genialmente impostato come fiaba!
9. La guerra è dichiarata
Un cancer movie che ha cambiato le regole del (sotto)genere
8. Quasi amici
Commedia di grande respiro, in cui viene perfettamente applicato l'esempio hollywoodiano in un film francese.
7. Reality
Grande omaggio al cinema italiano del passato e acuta riflessione sul cinema e la società d'oggi.
6.  Moonrise Kingdom
Deliziosa e folle avventura amorosa 
5. Argo
Perfetto thriller vecchia maniera di Hollywood: una garanzia insomma, con l'aggiunta della gustosa parentesi dedicata all'industria hollywoodiana. 
4. Tutti i santi giorni
Commedia malinconica che palpita di sentimenti veri in ogni sua inquadratura: il film italiano dell'anno.
3. The Artist
Elegantissimo esercizio di stile per un film francese che si rifa al cinema americano muto.
2. Take Shelter
Piccolo film di grandi emozioni su un tema, quello della fine del mondo, che ha segnato l'anno appena passato.  

domenica 13 gennaio 2013

TOP20: The best of 2012 dalla 20 alla 11

Arriviamo finalmente in Top20. Tra questi titoli anche quello che secondo i Cahiers du Cinéma è il più bello dell'anno. 
Diciamo che si tratta di film che mi sono piaciuti molto e soprattutto per quelli alla 13, 12 e 11, non avrebbe affatto sfigurato in Top10. 

http://www.gogeekyourself.com/wp-content/uploads/2012/04/TWIXT.jpg http://speed-cover.net/wp-content/uploads/2011/12/J.-Edgar-locandina.jpghttp://static.filmin.es/resources/poster_films/original/holy-motors.jpghttp://www.actucine.com/wp-content/uploads/2012/03/Les-Adieux-de-la-Reine.jpg
20. J. Edgar
Ambizioso ed emoziante biopic

19. Piccole bugie fra amici
Deliziosa parabola sull'amicizia
18. The Help
Il perfetto film hollywoodiano "all'antica": si ride, si piange, si insegna.
17. Millennium: uomini che odiano le donne
Fincher torna a rappresentare la violenza: la tensione è assicurata
16. Twixt
Coppola si diverte a prenderci e prendersi in giro
15. Sister
Piccolo film indipendente che con poco riesce a sconvolgere il nostro pensiero.
14. Margin Call
Un film che andrebbe proiettato nelle scuole, negli uffici e nei palazzi di governo par capire come funziona l'economia.
13.  Holy Motors
Un delirio cinematografico da adorare o rifiutare senza riserve 
12. Les adieux à la reine
Inedita ricostruzione di ciò che la storia non ha raccontato: quelli che sgobbano dietro ai potenti nel momento in cui la più fastosa monarchia della Terra stava per crollare.
11. Cena tra amici
La commedia perfetta. Da recuperare al più presto perché da noi uscita a luglio!

sabato 12 gennaio 2013

IL BLOG COMPIE 4 ANNI!


E sono 4.
4 anni
655 post. 
Centinaia di recensioni, una decina di monografie.
120 follower su blogger e 100 su Facebook.

Sostanzialmente il 2012 ha confermato le cifre dell'anno precedente in termini di visite e commenti.
Il post più commentato? 
La recensione di Hugo Cabret!



Ora però voglio esprimere un grazie speciale a tutti i lettori, e in particolare ringrazio  Cannibal Kid che per il secondo anno consecutivo detiene los scettro di più grande commentatore. Cannibal è un lettore che si è fatto letteralmente in tre per me e proprio per questo vorrei ora porgli due domande.

Nella classifica dei maggiori commentatori che potete vedere a destra della pagina,
infatti compare:
1. Marco Cannibal Kid
2. Melinda
3. Marco Goi (Cannibal Kid)
4. Marco Goi - Cannibal Kid

Caro Cannibal, soffri di disturbi di personalità multipla?!
Inoltre, che cosa si prova a sedere su questo ambitissimo trono per il secondo anno consecutivo?

Se anche voi volete entrare nell’ambitissima Top 10 o volete tentare l’ardua impresa di battere l’autore di pensieri cannibali, seguite il suo esempio e scrivete, scrivete e scrivete, perché sono i commenti a mandare avanti il lavoro di un blogger!


 

 

venerdì 11 gennaio 2013

The best of 2012: film dalla 30 alla 21


Lentamente prosegue la mia superclassifica dedicata al cinema del 2012 e anche in questa decina spiccano titoli che in altri blog o riviste erano ben più in alto...
Si tratta di film che hanno superato il 7, e a parte Dark Shadows, sono stati tutti valutati con un bel 7,5: in poche parole, qui entriamo in un territorio di film che mi sono piaciuti.

Compaiono i tre titoli italiani più attesi dell'anno, e fanno capolino i primi bei film francesi in classifica.

Batman: Il cavaliere oscuro - Il ritorno (2012)Cosmopolis - visualizza locandina ingrandita

30.  Dark Shadows
Ricorda il Burton degli esordi: eccentrico, divertente, sgangherato, ma purtroppo suona come un'operazione nostalgica tirata un po' via.
29. The Brave
 Uno dei film Pixar più divertenti, ma anche più infantili degli ultimi anni.
28. Io e te 
Il ritorno di Bertolucci è un film che si fa ammirare, ma se il nuovo film di quello che è il più grande regista italiano vivente non è riuscito a posizionarsi in Top10, significa che il suo tempo è davvero passato.
27. 17 ragazze
un interessantissimo saggio sociale girato con la freschezza di un cinema giovane e low budget.
26. Cosmopolis 
Intelletuale, distopico, glaciale: bisogna solo capire se resterà o sarà dimenticato
25. Diaz
Da molti definito il miglior film italiano dell'anno, Diaz è un film che non riesce a dare un tocco cinematografico originale all'atto, lodevolissimo, di denuncia.
24. Bella addormentata
 l'esatto contrario di Diaz: arte e impegno civile si incontrano, eppure, nell'affresco corale, alla fine non tutte le storie convincono.
23. Il cavaliere oscuro-il ritorno
Ottimo blockbuster all'americana, appesantito dalla lunghezza e dal grigiore.
22.Un sapore di ruggine e ossa
Melodramma pretestuoso eppure di grande classe e interpretazioni da incorniciare.
21. Tutti i nostri desideri
Nemmeno la morte può distrugere la giustizia: commovente

giovedì 10 gennaio 2013

NOMINATION AGLI OSCAR 2013

Ecco le nomination agli Oscar 2013 nelle categorie principali:

MIGLIOR FILM
Argo
Vita di Pi
Django Unchained
Amour
Lincoln
Operazione Zero Dark Thirty
Les Misérables
L'orlo argenteo delle nuvole
Beasts of the Southern Wild

MIGLIOR REGISTA
Ang Lee per Vita di Pi
Steven Spielberg per Lincoln

David O'Russel per L'orlo argenteo delle nuvole
Michael Haneke per Amour
Beht Zeitlin per Beasts of the Southern Wild

MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
Flight
Amour
Django Unchained: Quentin Tarantino
Moonrise Kingdom

Operazione Zero Dark Thirty

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Jessica Chastain per Operazione Zero Dark Thirty
Naomi Watts per the Impossible
Emmanuelle Riva per Amour
Jennifer Lawrence per L'orlo argenteo delle nuvole
Quvenzhané Wallis per Beasts of the southern Wild


MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
Daniel Day Lewis per Lincoln
J. Phonenix per The Master
Hugh Jackman per Les Miserables
Denzel Washington per The Flight
Bradley Cooper per L'orlo argenteo delle nuvole

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Amy Adams per The Master
Sally Field per Lincoln
Anne Hathaway per Les Misérables
Helen Hunt per The Sessions

Jacki Weaver per  L'orlo argenteo delle nuvole

MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
Philip Seymour Hoffman per The Master
Tommy Lee Jones per Lincoln
Robert De Niro per L'orlo argenteo delle nuvole
Alan Arkin per Argo
Christoph Waltz per Django Unchained

mercoledì 9 gennaio 2013

Il meglio del 2012: film dalla 40 alla 31

Entro la fine dell'anno prometto che pubblicherò l'intera classifica...
Siamo arrivati nella tranche di film discreti ma con riserva, quelli con un meno davanti al 7 perché c'era qualcosa che non mi convinceva del tutto...
Cliccando sul titolo potrete leggere la recensione.

40. Hotel Transylvania
39. The Iron Lady
38. La regola del silenzio
37. Moneyball - L'arte di vincere
36. Polisse
35. Cesare deve morire
34. Hunger
33. Paranorman
32. My week with Marilyn
31. Paradiso amaro

domenica 6 gennaio 2013

TOP 50: I migliori film del 2012 dalla posizione 50 alla 41

E dopo il peggio, arriva il meglio..anzi, andiamo per gradi. 
Alcuni titoli non sono stati abbastanza brutti da finire nella chart dei peggiori film e nemmeno abbastanza validi da finire nella Top 50.
Insomma non lasceranno traccia.
Ora si parte dalla posizione 50 con una serie di o i film "più che promossi, da 6,5 insomma".

Ma prima una precisazione dei titoli presenti: si tratti di
- film usciti in Italia nel 2012
- film ancora inediti in Italia ma proiettati ai festival o in cinema esteri

Cliccando sul titolo potrete leggere la recensione completa

50. The Iceman - biopic gelido ed efferato che può piacere agli amanti del genere. Misteriosa ne rimane però l'utilità.. Inedito ancora in tutto il mondo.
49. Le belve - troppo estetizzante, troppo tarantiniano senza humour, troppo violento senza un perché. Troppo belli gli interpreti.
48. Gebo et l'ombre - un film coraggiosissimo e senza tempo, anzi, d'altri tempi, per ammirare il talento di due icone del cinema come Jeanne Moreau e Claudia Cardinale.
47. In time - Promesse allettanti, risultati molto altalenanti
46. Prometheus - Il grande bluff
45. Young adult - cinema americano indie carino, ma che fine ha fatto la coppia di Juno?
44. Molto Forte, Incredibilmente vicino - Indubbiamente interessante, ma mamma mia quanto strilla 'sto ragazzino e quante lacrime vogliamo far sgorgare! Dov'è finito il regista di The Hours?
43. Killer Joe - Film folle, con personaggi e trama folle: da amare o odiare
42. Una spia non basta - Una commedia americana mainstream divertente: una rarità ai giorni d'oggi.
41.  W.E. - non capisco l'odio cinematografico nei confronti di Madonna, soprattutto ora che è migliore come regista che come cantante. Film da riscoprire e rivalutare.

venerdì 4 gennaio 2013

...e il peggior film del 2012 è....

TO ROME WITH LOVE
di Woody Allen,
Italia, Uk, Spagna, 2012
con Alec Baldwin, Penelope Cruz, Ellen Page, Jesse Eisenberg, Woody Allen, Roberto Benigni, Penelope Cruz, Judy Davis, Greta Gerwig, Antonio Albanese, Alessandra Mastronardi, Alessandro Tiberi, Riccardo Scamarcio.
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7XC8-SSuGd-Wb8DnDqjwnAGiRzF2SaavdaWHuEUZA-ot6ADH0eIFcvE37y7BaJO_VhcuZNjQzyY09Hly25HN6PN5ft0WxM9AnM_hDFceQZgNig5xUc_sMVz8P1hxB-e0Vupr98AZam7rx/s1600/poster-movie-to-rome-with-love-woody-allen-2012-www.lylybye.blogspot.com.jpg
Se ti piace guarda anche: The Tourist, Mangia prega ama

RECENSIONE
Americani a Roma, italiani a Roma, lirica, mandolino, pasta, monumenti e nomi usciti dai libri di storia dell'arte. Dopo la versatile e riuscita trilogia londinese e le deliziose puntatine a Barcellona e a Parigi, Woody Allen fallisce in modo sconcertante con la sua cartolina da Roma.
E non è solo una questione di sentirsi "presi in causa" e quindi più sensibili agli stereotipi che pure c'erano negli altri film. 
Il problema è che questo film non sembra diretto da Woody Allen, anzi: non sembra proprio girato da un regista professionista: figuranti che appaiono più volte nella stessa scena e giraffe che spuntano dallo schermo non si vedono nemmeno nei nostri cinepanettoni, il genere al quale Allen si è avvicinato di più con questo film. E poi perfino la fotografia è scadente e gli attori mediocri. E parliamo di attori come Penolepoe Cruz, Ellen Page e Jesse Eisenberg (che in effetti sono i migliori in campo, ma comunque nettamente inferiori alle loro prestazioni abituali). Meglio tendere un velo pietoso invece sulle apparizioni di attori italiani.
Alla fotografia c'è lo stesso Darius Khondji di Midnight in Paris (ma anche di Amour) e alla regia c'è quel regista che in 40 anni ci ha regalato una quarantina di titoli sempre piacevoli.  Fino a qualche anno fa, quando uscì Sogni e delitti, il suo peggiore film. E poi Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni, ancora peggio e ora questo, naturalmente peggio. E' proprio vero che al peggio non c'è mai fine. In mezzo a questi titoli però sono uscite perle come Basta che funzioni e Midnight in Paris
Perché ostinarsi a dirigere due film in due anni di cui uno brutto piuttosto che uno bello ogni due anni?
Per un fan di Woody Allen, uno shock.
VOTO: 3

giovedì 3 gennaio 2013

IL PEGGIO DEL 2012

I 10 PEGGIORI FILM DEL 2012

10. The Avengers 
Anche se è uno dei migliori film del genere, la domanda è: per quanto tempo ancora dovremo sorbirci tutti questi sequel, reboot, remake, spin-off targati Marvel? 
9. Shame
Patinato dramma fumante di eros glaciale che come vuole la tradizione diventa involontariamente comico, e a forza di voler scioccare lo spettatore finisce per suscitare  noia e ilarità.
8. Amour
Un film che fa male. E il cinema deve far riflettere, perfino piangere, ma non deve far male.
7. Magnifica presenza
Buone premesse per un film che lascia delusi, soprattutto perché i personaggi sono simpatici.
6. Cosa aspettarsi quando si aspetta
Non mi aspettavo molto da questa commedia, a parte qualche risatina, ma manco quella è arrivata..
5. Albert Nobbs
Le premesse e le nomination agli Oscar facevano sperare in qualcosa di meglio, eppure non si salva quasi nulla in questa pellicola girata davvero male.
4. Hugo Cabret
tutto è scontato, ridondante, irritante, mieloso, irrispettoso nei confronti e del pubblico infantile e adulto
3. Magic Mike 
Il film non ha nulla di sexy, scintillante, divertente o drammatico. 
Ovvero tutto ciò che garantivano le premesse 
2. Un giorno speciale
Di speciale non c'è davvero nulla, anzi. un film che non decolla mai

e prima di annunciare il peggior film dell'anno, qualche considerazione per quelli che vorranno aggredirmi verbalmente!
Sono consapevole che nella mia Top 10 dei peggiori film dell'anno ci sono molti film presenti nelle classifiche dei migliori film dell'anno stilate dai critici di ogni rivista e blog: sto parlando di Hugo Cabret, da tutti osannato come uno straordinario atto d'amore al cinema e da me considerato come un atto di disprezzo nei confronti dello spettatore, oppure Shame, capolavoro intimista e intellettuale che mi ha irritato e fatto sorridere in egual misura e infine il misantropo Amour: ma qui ho qualche alleato, siccome anche il direttore dei Cahiers du Cinema Stephane Delorme ha avuto più di qualche riserva.

and the worst is...

1. To Rome with Love