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sabato 19 ottobre 2013

Anni felici

ANNI FELICI
di Daniele Luchetti,
Italia, 2013
con Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart
Se ti piace guarda anche: La prima cosa bella, La nostra vita 
TRAMA
Roma, 1974. Un artista di avanguardia tradisce con disinvoltura la moglie, casalinga con due figli, finché un giorno quest'ultima non decide di partire per un viaggio in Francia che cambierà per sempre la vita di entrambi. I due figli diventano così testimoni delle burrascose vicende sentimentali dei due genitori.
RECENSIONE
L’avanguardia artistica, l’omosessualità femminile di una moglie, il femminismo, i bambini che osservano i genitori mentre si esibiscono nudi o mentre parlano di tradimenti: tutti argomenti forti, che accogliamo volentieri all’interno di un film che racconta tutto ciò con grande naturalezza e si distingue così dalla solita storia familiare all’italiana.
Peccato che il regista sia incapace di raccontare in modo originale o anche semplicemente coinvolgente temi, situazioni e ambienti che avrebbero potuto e dovuto rendere il film decisamente più significativo. Invece, proprio come il protagonista maschile, si finisce per essere convenzionali pur volendo essere disperatamente anticonformisti. La visione quindi risulta poco convincente come lo sono le vicissitudini di personaggi non del tutto riusciti e non aiutano nemmeno i loro interpreti, ovvero i solitamente bravii Kim Rossi Stuart e Micaela Ramazzotti.
Quest'ultima riprende il ruolo de La prima cosa bella e ritrova il partner di Questione di cuore, ma questa volta il suo personaggio, sulla carta bellissimo, non lascia il segno. Stesso discorso per un Kim Rossi Stuart affettato che non riesce a riscattare il proprio personaggio.
Dopo l’affresco storico-politico del premiato Mio fratello è figlio unico e quello d’attualità di La nostra vita che valse la Palma a Elio Germano, Lucchetti firma una storia familiare troppo convenzionale, priva di tocchi autoriali o prove d’attori degne di nota.
VOTO: 5,5

3 commenti:

  1. Risposte
    1. Tu dici? Eppure mi dispiaceva stroncarlo completamente almeno per essersi confrontato con temi non convenzionali.

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  2. Hai ragione, film incompiuto che vuole dire tanto ma non dice nulla. Io gli avrei dato anche meno però.

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