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venerdì 12 dicembre 2014

Grand Budapest Hotel: tutta la magia di Wes Anderson

GRAND BUDAPEST HOTEL
di Wes Anderson
(UK/Germania, 2014)

Genere: commedia surreale
con: Ralph Fiennes, Toni Revolori, Saoirse Ronan, Bill Murray, Jude Law, Edward Norton, Tilda Swinton, F. Murray Abraham, Willem Dafoe, Harvey Keitel, Adrien Brody, Owen Wilson, Jason Schwartzman, Léa Seydoux.
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TRAMA

Siamo nel cuore dell’Europa, in un albergo lussuoso, dove un ragazzino immigrate diventa il protégé del concierge, finito dei guai per l’accusa di furto e omicidio.
COMMENTO
Wes Anderson torna con un film sfavillante che ripropone tutti i cliché del suo cinema, quelli che lo contraddistinguono e l’hanno reso un autore di culto. Questa volta sembra voler proporre un divertissement, ma non si tratta affatto di un esercizio di stile fine a stesso: il film è dedicato allo scrittore austriaco Stephen Zweig, un tempo conosciutissimo, oggi un po’ meno, nonostante nel 2014 sia uscita una trasposizione del suo romanzo La promessa, con Rebecca Hall come protagonista. Ma torniamo a questo film, bellissimo omaggio agli espedienti narrativi che reggono le trame di cui ci nutriamo: Grand Budapest Hotel si apre con una storia-cornice che introduce a un’altra, passando dal giallo alla commedia, dal grottesco al surreale, finendo per accumulare personaggi, situazioni e ambientazioni sempre più strambi, in perfetto stile Anderson, impossibile da non amare, almeno dal punto di vista visivo grazie alla consueta esplosione di colori, alla quale si aggiungono scenografie memorabili ispirate all’art Decò austro-ungarica. Dal punto di vista narrativo, il fim sorprende meno, ma grazie al ritmo frenetico, ai colpi di scena e alle battute, il film diventa un piacere anche per l’intelletto. Un divertissement, come dicevo all’inizio, ma di grandissima classe, con una serie di camei divertentissimi. Imperdibile per coloro che già conoscono il regista mentre per tutti gli altri mi sembra un ottimo punto di partenza per farsi trasportare in un mondo magico, coloratissimo e surreale.


VOTO: 8+

6 commenti:

  1. esteticamente bellissimo, però leggermente freddino a livello emotivo...

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    1. Guarda, secondo me è meglio di Moonrise Kingdom, ma so che tu la pensi molto diversamente

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  2. profumo di Oscar (anche se BOYHOOD resta il favorito)

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  3. Davvero molto bello! Otto euro spesi in tutta serenità!

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  4. A fare di Grand Budapest Hotel non solo una visione godibile ma emozionante e sorprendente è l’attitudine poetica che la percorre, la bellezza della parola e ciò che essa è in grado di evocare e provocare. In un immaginario come quello di Wes Anderson, caratterizzato da colori, scenari, costumi e inquadrature riconoscibili a stupire questa volta è il potere salvifico del lirismo. Meraviglioso.

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