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giovedì 30 luglio 2015

Fury

FURY
di David Ayer,
USA, Cina, Uk, 2014
con Logan Lerman, Brad Pitt, Shia LeBoeuf, Michael Pena, Scott Eastwood, Xavier Samuel
Genere: bellico

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Seconda guerra mondiale. L'equipaggio del carro armato Fury acquisisce il suo ultimo membro, un ragazzino mai addestrato alla guerra. Il suo inserimento sarà una prova durissima.

Retorica, retorica e ancora retorica. All'americana, Nulla di nuovo con questo ennesimo film bellico che mescola misticismo, violenza, xenofobia e patriottismo statunitense in una storia di formazione prevedibile e scontata, nonché eccessivamente lunga.
Lo sceneggiatore del primo Fast and Furious e Training Day, già regista di diverse pellicole non dimenticabili, ci riprova con un film di guerra, deludendo critica e pubblico americani e conquistando invece il pubblico italiano che l'ha premiato con ottimi incassi nonostante il notevole ritardo con cui è uscito sui nostri schermi.

Brad Pitt ancora una volta alle prese con un personaggio degli anni ’40: la vera sorpresa è Logan Lerman, il vero protagonista del film, che dopo Noi siamo infinito offre un’altra prova di sorprendente maturità, rilegando il divo Brad Pitt a fargli da spalla.
VOTO: 6


lunedì 27 luglio 2015

Ted 2

TED 2
di Seth MacFarlane
USA, 2015
con Mark Walhberg, Amanda Seyfried, Jessica Barth, Giovanni Ribisi, Morgan Freeman
Genere: Commedia

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Ted si è sposato e vuole diventare padre ma scopre che per lo stato americano lui è soltanto un bene materiale, non un individuo.

Una serie infinita di gag, molto più demenziali e volgari del precedente film: l’unico scopo è far ridere e non si esita a ricorrere a ogni espediente possibile. L’obiettivo comunque è raggiunto e Ted 2 riesce ad eguagliare in comicità Ted del 2012, pur rimanendo su un livello qualitativo più basso.

Ma per una serata divertente non serve poi molto altro e Ted 2 riesce senza fatica a diventare quindi il film più divertente di un anno in cui le commedie hanno latitato. Rimangono tante le citazioni e i riferimenti al mondo vero dello show business e della politca, sempre e rigorosamente politicamente scorrette. Amanda Seyfried prende il posto di Mila Kunis con nonchalance e Ted diventa il vero protagonista della pellicola.
Da vedere però dopo il film precedente, al quale è strettamente legato.

VOTO: 6,5

mercoledì 22 luglio 2015

Mad Max: Fury Road

MAD MAX: FURY ROAD
Di George Miller
USA, 2015
Con Tom Hardy, Charlize Theron, Nicholas Hoult, Zoe Kravitz
Genere:action, distopico, post-apocalittico
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George Miller ha avuto la pazza idea di rifare il film che lo ha portato al successo una trentina d’anni fa e il risultato è un film pazzo e pazzesco, un ottimo film d’azione, uno dei film più adrenalici degli ultimi anni.
La sceneggiatura è quella di un action senza troppe pretese, ma non è un film per la mente quanto per gli occhi, grazie a una fotografia sorprendente e al frenetico montaggio. L’estetica è debitrice alla cultura dei videogiochi e dei video musicali, il tasso di tamarraggine e Kitsch è altissimo ma fa tutto parte del pacchetto: prendere o lasciare. Francamente era da tanto che non si vedeva un film action così coinvolgente. Ottimi poi gli interpreti: memorabili le spose (ancora una volta siamo dalle parti dei videoclip in quanto a estetica), brava e bellissima Charlize Theron pure senza capelli e senza un braccio. Tom Hardy muscolare e silenzioso quanto deve, Nicholas Hoult convincente nell’esaltato guerriero.

VOTO: 7,5


venerdì 3 luglio 2015

Youth

YOUTH
di Paolo Sorrentino
Italia, Francia, Regno Unito, Svizzera, 2015
con Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano, Jane Fonda.

Genere: grottesco

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TRAMA
In un centro benessere svizzero s'intrecciano le storie di un musicista, un regista e un attore.

COMMENTO
Dopo l'Oscar e l'opulente tripudio di trovate, narrative e visive, de La Grande bellezza le aspettative erano alle stelle e come spesso accade, l'ansia da prestazione può inficiare il risultato.
Ma Youth non si accontenta di deludere: è perfino il più debole degli ultimi tre film di Sorrentino: mentre i precedenti erano una mirandola di scene e battute spesso da incorniciare qui si stenta a trovare dei momenti felici e abbondano invece quelli maldestri. Sorrentino è il maestro del grottesco, ma qui non lo padroneggia né sfrutta a dovere.

Tante le scene che cadono nel ridicolo: quella in cui un giovane attore (Paul Dano) si commuove solo perché una bambina, in modo tra l'altro programmatico e fastidiosamente artefatto, si complimenta con lui. Per non parlare del regista (Harvey Keitel) che rivede in un sogno ad occhi aperti le sue muse. Di fronte a tale pochezza di scrittura possono poco gli attori internazionali chiamati al servizio del Premio Oscar Sorrentino.

L'unica scena da ricordare? Miss Mondo che sfila sulla passerella di una Piazza San Marco allagata dall'acqua alta: quello è l'unico momento magico di un film che fa rimpiangere non poco il suo predecessore e chi parla considera La grande bellezza tra i più bei film del 2013.

VOTO: 6/7