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giovedì 21 aprile 2011

La poesia non è morta, ma vive nel rock

La poesia non è morta e non mancano testimonianze del fascino che ancora oggi esercita contaminando molti altri campi artistici: teatro, musica, cinema e fumetto. Ma a metterla in scena sono sempre musicisti rock, come attestano alcuni lavori in uscita.

Dall’Italia arrivano due progetti nati all’interno di due delle rock band indipendenti più apprezzate dalla critica: Tre Allegri Ragazzi Morti e Il Teatro degli Orrori. Il leader di quest’ultima band, Pierpaolo Capovilla sta portato in scena da un bel po’ un reading su alcune opere di Vladimir Majakovskij che a maggio uscirà in Dvd. Lo spettacolo, accompagnato da chitarre, sintetizzatore, laptop, piano e contrabbasso è attualmente in tour (clicca qui per le date).

Davide Toffolo, chitarrista dei Tre Allegri Ragazzi Morti è anche un noto fumettista che ha raccontato la storia di Pier Paolo Pasolini attraverso un fumetto giunto alla quarta ristampa e che viene ora pubblicato con il Dvd del documentario Pasolini, L’Incontro di Pasqualino Suppa. Il volume ha raggiunto un grande successo anche in Francia e proprio da qui viene il reading di un poema di Jean Genet ad opera di Ètienne Daho e Jeanne Moreau.

La mitica attrice simbolo della Nouvelle Vague, oggi 83enne, ha inciso col cantante Ètienne Daho una versione magnificamente musicata del poema Le condamné à mort, scritto dal poeta nel 1942 durante l’internamento nella prigione di Fresnes, in cui si trovava per furto. Dedicato al giovane condannato a morte Maurice Pilorge, come dichiara la voce roca e fumosa dell’attrice francese.


Il mondo “dannato” di Genet, fatto di infelici criminali e amori impossibili, è stato portato più volte al cinema, e il film più famoso tratto da uno dei suoi lavori è proprio una delle ultime grandi prove di Jeanne Moreau: Querelle de Brest di Fassbinder.

In questo classico del 1982 Jeanne Moreau canta fra l’altro le parole di un altro grande poeta, l’Oscar Wilde della meravigliosa Each man kills the things he loves.

Ma l’iconica attrice interpretò anche Mademoiselle, altro film tratto da un lavoro teatrale di Genet, del quale fu anche grande amica:

«Ci incontravamo negli anni Sessanta, dopo i miei spettacoli, a La Coupole e in altre brasseries di Parigi: Jean mi usava per adescare i ragazzi che si avvicinavano al nostro tavolo!», ha dichiarato pochi mesi fa l’attrice presentando l’album alla stampa francese in occasione del centesimo anniversario della nascita del poeta. L’attrice e il cantante hanno inoltre annunciato un concerto a Parigi il 2 luglio.
L’album è ora disponibile anche in (qualche) scaffale italiano ed è stato accolto da recensioni a dir poco entusiasmanti: la rivista rock Jam, la cui critica è stata ripresa da Il Sole 24 ore, l’ha definito “un capolavoro di intensità ed eleganza, un flusso di parole e voci che si appoggia su pochi e semplici accordi di chitarra. Tra i dischi più emozionanti e poetici degli ultimi anni”.
Poetico ed emozionante senz’altro, ma non per tutti i palati. Fra i brani, spiccano La chanson qui traverse, Le vent qui roule un coeur, e Sur mon cou.




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