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giovedì 21 novembre 2013

Giovane e bella, un'altra conferma del talento di Ozon

GIOVANE E BELLA
(JEUNE ET JOLIE)
di François Ozon
Francia, 2013
con Marine Vacht, Géraldine Pailhas, Fantin Ravat, Frédéric Pierrot, Charlotte Rampling
Se ti piace guarda anche: Nella casa, Il tempo che resta, Bella di giorno

RECENSIONE
C'è chi l'amore lo fa per noia
chi se lo sceglie per professione
bocca di rosa né l'uno né l'altro
lei lo faceva per passione.

Isabelle non lo fa per noia, né per professione e nemmeno per passione. Isabelle è una studentessa diciassettenne che nel tempo libero, di tanto in tanto, si prostituisce. Lo fa perché le piace "abbordare" i clienti su Internet dice lei, lo fa anche perché il sesso per lei è una delusione dopo una prima volta vissuta con distacco, deduciamo noi.
La storia di Isabelle si inserisce e si allontana dalle storie di baby squillo che in questi giorni riempono i giornali: lei non è costretta da nessuno e non lo fa per comprarsi vestiti, droga o ingressi in discoteca. Nasconde tutti i soldi nel suo armadio, senza spenderli mai.
Il film omette volontariamente molti particolari e a François Ozon piace sempre illustrare situazioni estreme e anche per questo i suoi film affascinano.
Dopo l'ottimo Nella casa, uscito solo pochi mesi fa, il regista francese dirige un altro film molto interessante, questa volta optando per una sceneggiatura originale di suo pugno e riesce ad andare oltre l'aspetto pruriginoso per costruire una storia in grado di raccontare uno spaccato di vita adolescenziale e familiare. 
Gran parte del merito va anche agli attori, tutti in parte, anche se a spiccare è la bellissima protagonista, l'ex modella Marine Vacht, è semplicemente perfetta e credibile sia come candida e innocente adolescente, sia come provocante ammaliatrice di uomini.
Ozon divide il suo film in quattro parti che corrispondono a quattro stagioni rappresentte ognuna da una canzone di Françoise Hardy, cantante particolarmente amata dal regista e dal cinema d'essai recente: L'amour d'un garçon, A quoi ça sert, Première rencontre e Je suis moi
Da segnalare inoltre il curioso, intrigante e spiazzante finale con Charlotte Rampling, protagonista di tanti film del regista. 
A dieci anni dal debutto, François Ozon si conferma dunque come uno dei migliori registi francesi in circolazione e in patria i suoi film, che in Italia vengono relegati in piccoli cinema d'essai, godono sempre di maggior successo di pubblico tanto da conquistare puntualmente i box office.
VOTO: 7,5

7 commenti:

  1. domenica scorsa in centro a Torino posti esauriti alle sei del pomeriggio: incredibile. spero di riuscire a vederlo presto, Ozon ha il pregio di non lasciarmi mai indifferente

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  2. La sala in cui ero io invece era semivuota: comunque sì, Ozon non lascia mai indifferenti. Anche quando fa un film brutto, che non ci piace, provoca fastidio e irritazione, ma non indifferenza!

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  3. sembra proprio un film giovane e bello... :)

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  4. Forse non all'altezza del precedente "Nella casa", ma comunque bello, sì, come capita spesso con Ozon (che vale sempre la pena di vedere, sono d'accordo con te). Quasi una versione "giovane" di "Bella di giorno"!

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    1. Esatto, il precedente era un gradino più in alto, ma anche questo si rivela una piacevolissima visione nonché aggiornamento di Bella di giorno, con una Marine Vacht, algida e videogenica come la Deneuve

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  5. Pienone anche da me, ma ero lo spettacolo a 3 euri!
    Come sai, a me è piaciuto ma mancava un po' di incisività e di approfondimento di alcune situazione. Comunque, con una protagonista così, che vuoi dirgli a Ozon?

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